J DILLA - RUFF DRAFT EP (Stones Throw, 2003/2007)

lunedì 1 settembre 2008

"Straight from the motherfuckin' cassette": è questa l'estetica stante dietro a Ruff Draft, un EP inizialmente pubblicato esclusivamente nel 2003 dalla tedesca Groove Attack salvo poi venir ripreso, rivisto & corretto dalla Stones Throw l'anno scorso, in seguito alla scomparsa prematura di Yancey nel 2006. Cinicamente, posso solo dire che il vuoto da lui lasciato sta venendo riempito come raramente avviene; dal 2006 ad oggi non si contano le uscite (ufficiali e non) portanti il suo nome, col risultato che stare dietro a tutta questa mole di materiale non è facile specie se si considera che in media qualsiasi cosa da lui prodotta oramai viene venerata ed idealizzata a prescindere. Ora, a mio modesto avviso reputo l'isteria veneratrice decisamente nociva e quindi non ho timore a scrivere -per esempio- che personalmente potevo vivere benissimo senza J Dilla Loves Japan così come il 50% di The Shining mi pare quantomeno deludente; per converso, se dovessi consigliare le cose secondo me imprescindibili (post-mortem, voglio dire) dell'oriundo di Detroit, non esiterei ad aggiungere a Donuts questo Ruff Draft.
Ciò perchè esso è essenziale per comprendere l'evoluzione stilistica avvenuta in seguito all'uscita dai Slum Village, nella quale Dilla è passato dall'avere un timbro marcatamente native-tonguesiano (e, mi permetto di dire, noioso fino alla morte come dimostra la maggior parte delle produzioni dei Soulquarians) a sviluppare un suono che caratterizzerà la sua Detroit influenzando nel frattempo altri beatmaker, i B.R. Gunna su tutti. Da Ruff Draft in poi, difatti, si può notare una maggiore propensione a creare atmosfere ruvide, dure, con un'elaborazione dei campioni estremamente particolare oltrechè una maggiore propensione all'utilizzo di synth: canzoni come Reckless Driving e Nothing Like This non sono quindi esperimenti bensì anticipazioni, per certi versi "acerbe" se considerati i lavori successivi ma già estremamente appaganti.
Quest'ultima, per esempio, vede una batteria strutturalmente semplicissima venir rielaborata in modo da potenziarne il suono ed al contempo distorcendolo dandogli un caratteristico tocco di sporcizia; a ciò si aggiunge un campione che pare attingere al prog rock degli anni '70 e che viene fatto girare al contrario, sicchè il risultato finale non stonerebbe se inserito nella tracklist di Beauty And the Beat di Edan. Ed in quanto a Reckless Driving, si entra nel pieno uso del synth che va poi ad accompagnarsi a suoni che paiono provenire da un organo elettrico, il tutto appoggiato stavolta da persussioni meno quadrate e non intrusive. The $ prosegue sulla stessa strada, limitandosi però ai soli synth, mentre per Crushin' e Make 'Em NV si torna all'uso di campioni. Quest'ultima, in particolare, col suo loop di xilofono si erge fin dal primo ascolto come pezzo migliore del tutto sia come beat che come liriche ed è senz'altro degna di essere annoverata tra la crème de la crème del lungo curriculum di Dilla.
E a proposito di liriche, fermo restando che non ci troviamo di fronte ad un campioncino, l'insieme risulta funzionale all'ascolto: nel senso che, al contrario di Madlib (che al microfono fa davvero cagare a spruzzo),Dilla non solo ha una voce gradevole ma soprattutto riesce a stare a tempo e a manifestare quella minima di entusiasmo necessario per non far cadere in coma l'ascoltatore. Purtroppo, se tra i suoi pregi di MC c'è un'ottima dizione, questa gli si rivolta contro perchè consente di capire esattamente cosa dice: ed in casi come The $ e Crushin' non si può notare come il suo approccio a tematiche in sè trite ritrite (soldi e fica, rispettivamente) sia decisamente scontato. Aggiungo poi a titolo personale che la struttura in quartine di Nothing Like This spacca il belino alla quarta volta che l'ascolti, rovinando parzialmente un'altrimenti valida traccia.
In conclusione, se sul versante dei beat reputo Ruff Draft molto interessante oltreché piacevole, l'emceeing di Dilla frena un po' l'ascolto nel suo complesso ed inoltre va detto che la carne al fuoco è purtroppo un po' poco (solo due tracce superano i tre minuti) anche prendendo in considerazione che si tratta di un EP, e d'altro canto se le aggiunte sono senz'altro benvenute in fondo resta sempre una sensazione d'incompiutezza. Ciò nondimeno, Ruff Draft rimane un gran bel ascolto che difficilmente si dovrebbe ignorare; aggiungiamoci che l'edizione della Stones Throw è decisamente ben curata ed ecco che i miei 18€ sono stati decisamente ben spesi. Da avere, insomma [N.B.: il disco è da 3 e 1/2, ma aggiungo deliberatamente un altro mezzo Invicta per via dell'importanza acquisita e riconoscibile nel tempo].



5 commenti:

reiser ha detto...

Like Water For Chocolate ha una sua dignità ma mi spacca troppo i coglioni

PZA ha detto...

bigup4dilla

Antonio ha detto...

Ero un dilliano prima che morisse e lo sono ancora. Pero' e' vero che Dilla e' troppo idolatrato a prescindere. Un genio, soprattutto nei beats "schizzati" e non finiti, ma non tutto e' all'altezza del suo talento infinito. Confermo anche che il "nuovo" suono "elettrico" di Detroit e' spesso preferibile ai campioni soul, anche se con Donuts si toccano vertici eccelsi. E sottolineo anche che Dilla era il dio delle batterie. Suoni e programming che Pharrell ed amici se li sognano.

reiser ha detto...

No boh a me specie all'inizio stava esageratamente sulle palle... voglio dire, quando uscì Beats Rhymes & Life gliene tirai dietro di ogni anche se dovevo ancora arrivare a Love Movement per capire qual'era la definizione di noia
Posso invece affermare che dall'uscita di Champion Sound in poi (circa) m'è piaciuto sempre più e, sì, il lavoro che ha fatto sulle batterie è fantastico. Più che come suoni in sè (non producendo, probabilmente mi perdo una buona metà della suo talento) trovo incredibile come sia riuscito a dare un'identità ad un'intera città

Ah, e comunque E=Mc2 -> Get A Hold 2007

Anonymous ha detto...

dal mio mispeis, vecchio post su Donuts: In ritardo rispetto al mondo intero mi è venuta voglia di scrivere due righe riguardo ad uno dei dischi più belli che le mie orecchie abbiano mai sentito...

Un disco soul di musica soul campionata... Un disco che da lezione a tutti su quello che si può fare tramite una scatola grigia con dei bei tastoni quadrati....

Mi soffermerei poi sulla durata delle tracce... A parte Workinonit nessuna delle restanti tracce supera i 2 minuti... Potenza assoluta racchiusa in 60, 70, 80 secondi... musica basata su ripetizioni, ripetizioni dosate, ripetizioni perfette, nessuna ripetizione in più, nessuna ripetione in meno, looking for the perfect Loop, looking for the perfect Donuts...

Sto sentendo il disco in questione mentre scrivo... forse non avrei dovuto scrivere niente..
Fededsm

Posta un commento