ILL BILL - WHAT'S WRONG WITH BILL (Psycho Logical, 2004)

giovedì 23 aprile 2009

Scusate il mancato aggiornamento di ieri ma al lavoro si sta chiudendo un numero particolarmente corposo -e questo nonostante il calo di pubblicità, chissà come faranno- che mi sta letteralmente massacrando e dunque, dopo essere uscito dall'ufficio in preda ad una feroce orchite, l'unica cosa che ho potuto fare è stata tornare a casa e giocare un po' a Conan (!!!) e poi 'mbriagarmi ad un paio di mostre di design pacco che si stanno tenendo nel mio palazzo (sì, Milano è così chic & bohémienne). E poi, a prescindere dal mio struggle, m'ero portato appresso True School Revival di J-Live e francamente non è che fossi proprio in buona... Sia come sia, oggi, dopo aver miracolosamente sgabolato una rimozione forzata all'ultimo secondo, ho avuto invece l'accortezza di portarmi appresso un buon antidoto all'atmosfera più stronza del solito che si respira in questi giorni in città ed in particolar modo nel mio quartiere: il primo e fichissimo disco di Ill Bill.
Non starò a descrivere più dello stretto necessario William Braunstein (pronunciato "brònstiin") come rapper: penso di averlo già fatto a sufficenza nella recensione di The Future Is Now e soprattutto reputo che nel circolino di frequentatori di RNS tutti lo conoscano abbastanza bene. Più interessante è invece andare a scavare nella sua personalità, la quale se già aveva trovato spazi d'esposizione nel disco dei Non Phixion, con questo solista vede logicamente la possibilità di essere mostrata con maggiore dovizia di particolari. What's Wrong With Bill è da questo punto di vista un titolo piuttosto azzeccato, in quanto riesce a riassumere alcune caratteristiche del Nostro prima tra le quali è la capacità di spingersi in meandri piuttosto oscuri della psiche umana (la sua) riuscendo al contempo a mantenere una sorta di distacco; in tal senso si potrebbe supporre che scrivere certi testi come quello della title track o Peace Sells funga come catarsi se non quantomeno come riflessione.
Bill, difatti, è ben lungi dal lanciarsi nella narrativa dell'uomo qualunque; o meglio, egli sostiene che molte sue "perversioni" siano in realtà comuni ad una vasta fetta della popolazione mondiale e che quindi quella che noi consideriamo la realtà è solo uno specchietto per le allodole. Una tesi, questa, in sè e per sè nient'affatto originale o sconvolgente, se non fosse che il suo modo di esporla in prima persona le conferisce una autenticità ed una credibilità che altri non possono vantare. Non chiedendo scusa per nessuno dei suoi pensieri e dei gusti che ne derivano, What's Wrong With Bill riesce nel duplice intento di intrattenere e far riflettere, cosa che paradossalmente diversi suoi colleghi più menosi non possono vantarsi di saper fare.
Aggiungiamo comunque all'aspetto più serio di quest'album un fattore non irrilevante, e cioè che si tratta di un'opera pur nella sua bizzarria strettamente legata alla tradizione del rap nuiorchese. E quindi non solo i beat sono perfettamente digeribili da chiunque sia avvezzo al genere, ma inoltre essa presenta alcuni aspetti tecnicamente definibili come più tradizionali o ortodossi: autocelebrazione, trashtalking e quant'altro. Ne sono un ottimo esempio sia le posse cuts, ed in particolar modo la fantastica Canarsie Artie's Brigade, che pezzi come Unstoppable, Overkill (linea di basso da applausi) o le più specifiche Chasing the Dragon, Porno Director e Legend Has It. Uso il termine "specifiche" perchè pur presentando molti stilemi del suddetto trashtalking, in queste canzoni questi vengono incanalati verso tematiche più definite della semplice autoesaltazione. Scarsa differenza, potrà pensare qualcuno, ma si tratta pur sempre di far lavorare il cervello su un argomento verso il quale anche l'ascoltatore può sentirsi coinvolto (*hum* Porno Director *hum*).
Infine, come se ciò non bastasse, vi sono esempi di storytelling (The Anatomy Of A School Shooting, The Final Scene), excursus politici (American History X), fantascienza (Alien Workshop) e semplice bizzarria (Chasing The Dragon) che vanno a completare un quadro di argomenti decisamente vario che non solo va a vantaggio dell'ascolto, ma che dimostra uno sforzo da parte di Bill assolutamente encomiabile ed inaspettato; penso difatti che se anche avesse scritto delle robe sui generis, anche solo grazie alla sua tecnica io sarei rimasto soddisfatto.
Venendo ai beat le cose da dire non sono in realtà molte, ma facciamo finta che nessuno abbia un'idea di Necro e del suo stile. Partiamo innanzitutto dai campioni: questi spesso trascendono l'oscurità, e non intendo solo per questioni legate al mood: egli ha spesso amato pescare all'interno del vasto reame delle colonne sonore degli anni '70 ed anche per WWWB le eccezioni si possono contare sulle dita di una mano. Così facendo, compensa la scarsa attitudine al taglio del sample con una ricercatezza fuori dal comune; e poi, per quel che riguarda le batterie bisogna dire che le critiche mossegli da molti -e cioè che non suonino come dio comanda- sono parzialmente superate in quest'album, in cui anzi molti beat hanno finalmente una resa coerente col tiro del pezzo (anche se certi rullanti fanno ancora "tac", con le minuscole).
In chiusura, dunque, non posso certo nascondere di essere rimasto entusiasta all'epoca dell'uscita: un po' perchè è uno dei pochi album in cui non c'è un featuring fuori posto (tolta naturalmente la consueta pacchianata crossover tipica dei dischi Psycho Logical), ma soprattutto perchè è difficile trovare un pezzo che sia fuori posto. Al massimo in un paio di occasioni si ha l'impressione che Ill Bill abbia allungato il brodo con delle cazzate (Death Smiles At Murder, Legend Has It), mentre per il resto si vaga tra tracce da applausi a scena aperta (Overkill, Canarsie Artie's Brigade, Peace Sells, Unstoppable) ed altre comunque più che meritevoli di complimenti. Sarei perciò tentato di dargli un bel quattroe mezzo -che significa perfezione anche senza innovazione- ma quello è il voto che ha preso The Future Is Now. E questo What's Wrong With Bill, purtroppo, manca di quella potenza complessiva e di quel impatto.




VIDEO: CHASING THE DRAGON

2 commenti:

Anonymous ha detto...

Egregia recensione, album notevole, beats accattivanti anche se non mobilitano masse(non stravedo per la monotonia dogmatica degli arrangiamenti del Necro)e ottimi versi anche se non smuovono coscienze. Certo il divario di mezzo invicta con The future is Now un pò stride perchè in tal senso 'ello ne rivendicava un bel 6 tondi tondi..e non solo per l'eterogeneità polifonica.A tal proposito, proprio non capisco l'andazzo inesausto del Bill di cantare con quest'odioso effetto riverbero ad espungere la poderosità di un timbro secco e tagliente che in altri lidi risultava molto più peculiare e dirompente ('If a bitch like to suck dick, she a brainiac/Bust up in they mouth piece..').
Da Kobra

Anonymous ha detto...

come dire: skerzi del destino o sostanziali differenze di punti di vista..anch'io ero bello che carico il 6 dic all'Ex-Tiro di Casalecchio di Reno:il Nostro col Big Left e qlke membro spaiato degli Snowgoons..tutto pronto,aspettative alle stelle, tasso alcolico pure,problema ricoveri notturni risolti..morale:la ciofeca del secolo!uno dei concerti più mediocri della storia..sarà ke l'amplificaz era agghiacciante(poteva anke esibirsi in qualke jodler o ditirambo ke ness se ne accorgeva), sarà ke la cornice del tutto trattavasi di un ORATORIO con tanto di disegni di bambini che rincorrono bambini fatti da bambini sui muri, non lo so,fatto sta ke dopo lo scempio di Nas all'Estragon pensavo di aver visto tutto e invece..graz'iadDio che poi sono arrivati Preemo & Blaq Poet al'Achab...e pace fatta.

Da Kobra

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