SMIF 'N' WESSUN - DAH SHININ' (Nervous/ZYX, 1995

venerdì 24 luglio 2009

Se mi aveste incontrato nei primi mesi del '96 e mi aveste chiesto quale fosse la mia canzone preferita dell'anno precedente la risposta sarebbe stata una sola: Wrekonize. Più di Shook Ones, più di Incarcerated Scarfaces, più di Cold World: il singolo dei Smif 'N' Wessun -versione album, naturalmente- mi aveva fatto muovere la mia crapona da quattordicenne (e quindicenne) como solo dei scoppoloni a mano aperta avrebbero saputo fare e, per quanto negli anni le mie preferenze siano mutate, ad oggi quella canzone riesce ancora a darmi i brividi. Come tutto l'album, del resto.
Sebbene infatti in Italia, e specialmente a Milano, nel '95 le Timberland erano ancora condannate all'inevitabile presa per il culo grazie alla connotazione negativa loro conferita dai paninari, credo che nel cuore di ogni reppuso esse stessero raggiungendo in quel periodo vette di popolarità mai registrate prima. E per quanto Prodigy scriva nel suo blog -in CAPS LOCK, of course- che tra le tante innovazioni dovute ai Mobb vi sia anche la diffusione delle Tims, noi tutti sappiamo che a renderle davvero celebri negli anni '90 era stata la Boot Camp Clik. Punto. E da questa calzatura si parte, come solo in un album di rap si potrebbe fare: Timz 'N' Hood Check è solo l'inizio di un viaggio che durerà poco meno di settanta minuti, in cui i semiesordienti Tek & Steele ci accompagneranno nella loro Brooklyn.
Il pezzo è tutto sommato rappresentativo dell'atmosfera che si respirerà durante questo percorso, la quale è data, in brevis, da alcuni dei beat più cupi mai prodotti dai Beatminerz e dalle rime fortemente ghettocentriche del duo. In nessuno dei pezzi vi è traccia di positività e, per quanto non raggiunga le vette dei Mobb Deep di quegli anni, si può tranquillamente dire che l'esordio dei S&W rappresenti uno dei picchi più elevati mai raggiunti dal rap grimey, con in più la peculiarità data dall'ibridazione tra slang locale e patois, che conferisce al tutto un'unicità indubbia. Si veda ad esempio Cession At Da Doghillee o la celebre Sound Bwoy Bureill, un vero classico, dove questa mescolanza diventa fondamentale per la riuscita convincente del pezzo. Ma anche quando Tek e Steele si "limitano" all'inglese i risultati sono eccellenti, in quanto, se è vero che nessuno dei due preso singolarmente è un MC straordinario, insieme rappresentano una delle acoppiate meglio riuscite di sempre. Difatti, è impossibile non notare come la forza delle canzoni sia enormemente dovuta al connubio tra la diversità delle voci e quella delle metriche, le quali vengono continuamente alternate mediante passaggi di microfono a dir poco impeccabili. In tal senso diventa molto difficile pesacre una canzone liricamente superiore alle altre, ma a titolo esemplificativo direi che il tris vincente di Dah Shinin' possa essere dato da Wrekonize, Sound Bwoy Bureill e l'eccezionale Bucktown.
Ma oltre alla indubbia bravura dei Nostri non si può dimenticare il fondamentale apporto dato dai Beatminerz a queso progetto. Spostatisi in territorio ancora più cupo rispetto al precedente Enta Da Stage, in Dah Shinin' questo collettivo continua a pescare principalmente nel jazz e nella fusion riuscendo a trasformare ogni campione in beat che sanno di ruvido a partire dal mixaggio (con bassi che prevalgono su tutto) fino a giungere alla pressochè totale mancanza di melodia. "Minimalismo" è la parola chiave tramite la quale leggere queste sedici tracce, ed in tal senso, per quanto reputi Nocturnal complessivamente migliore, direi che l'individualità del suono della Boot Camp Clik raggiunga qui il suo zenith. È inoltre sorprendente notare come sussista una sostanziale varietà in questo disco malgrado i tempi siano grossomodo sempre quelli (viaggiamo su una media di 90-94 bpm) e nonostante il sound sia orientato in un'unica direzione; certo, non è sicuramente un album "facile" da proporre a chi solo da poco si è avvicinato al rap, però ho notato che man mano che lo ascoltavo e man mano che mi facevo l'orecchio riuscivo a scoprire sempre nuove sfumature, magari in pezzi che fino a quel momento reputavo minori (tipo Shinin... Next Shit), cosa che ovviamente va a conferire al tutto un'ottima longevità.
Bene: alla luce di questo cosa posso aggiungere se non dire chiaro e tondo che si tratta di un album fondamentalmente perfetto? Volendo gli manca la forza innovativa di Enta Da Stage, ma questo non toglie nulla all'ascolto e a questo punto si può solo giocare a quale sia l'album migliore tra Dah Shinin' e Nocturnal. Meglio averli ambedue, in ogni caso.




VIDEO: SOUND BWOY BUREILL

3 commenti:

Marty aka Marty Mcfly ha detto...

No dai, facciamo le cose fatte bene, aggiungi il mezzo zainetto mancante.

reiser ha detto...

"non si può dire che tu sia stato fedelissimo a questa regola"
In effetti hai ragione, ho la memoria un po' corta
Beh insomma diciamo, in zona Cesarini, che la perfezione di Shinin per me è meno perfetta di quella di altri come Word Life

Anonymous ha detto...

"ci va vicino ma non essendo propriamente innovativo mi limito a quattro e mezzo": io l'innovazione da enta da stage a questo ce la vedo ma da questo a nocturnal no...
un mezzo glielo do' in piu'...
djmp45

Posta un commento