LARGE PROFESSOR - THE LP (Paul Sea Productions, 2009)

mercoledì 2 dicembre 2009

Per quanto il rap sia un genere in cui le opere degli artisti sono prone ad essere archiviate dalle case discografiche con una frequenza spaventosa e per i più disparati motivi, e dunque chiunque lo segua dovrebbe essere ormai abituato a questa ingiuriosa pratica, il caso dell'esordio solista di Large Professor rappresenta un unicum nella sua categoria. Inciso nel 1995, la sua uscita era prevista per l'anno successivo sotto l'egida della Geffen; la cosa però saltò e per lungo tempo -diciamo fino alla diffusione capillare di internet e del P2P- l'unico materiale tratto da esso che riuscì a girare consistette in un paio di singoli ed il video di uno di essi, Ijuswannachill. Intorno al 2000 cominciarono però a girare dei bootleg in formato Mp3 di discreta qualità ma, ovviamente, privi della supervisione artistica del loro autore; cosicché nel 2002 fu deciso di allegare a 1st Class -tecnicamente il suo debutto- un CDr in tiratura limitata contenente dodici pezzi. Last but not least, infine, nel 2009 esce finalmente una versione ufficiale con tutti i crismi del caso e con l'aggiunta di quattro tracce, ed io, dopo tanto tempo, posso quindi recensirlo con la consapevolezza che si tratta di un prodotto legittimamente attribuile a Large Pro e a nessun altro all'infuori di lui. Fine della storia.
Bene: a questo punto non resta che capire se l'attesa per un'opera che ha fatto più giri della merda nei tubi sia in qualche modo giustificabile o meno; e se per quanto mi riguarda la risposta è naturalmente "sì", devo premettere che The LP è destinato esclusivamente ai nostalgici della seconda golden era o, più genericamente, a chi è disposto a chiudere un occhio sull'evidente polvere che si è depositata sulla cifra stilistica di queste canzoni. Insomma, al di là di mainstream o underground, se oramai avete tarato il vostro orecchio sul rap contemporaneo o sulle rivisitazioni di stili passati in chiave moderna, vi consiglio di lasciar perdere fin da subito questo disco, giunto a noi letteralmente da un'altra epoca e come tale portatore di tutti i pregi ed i difetti di quest'ultima oltreché di Large Pro stesso.
Difatti, egli com'è noto è principalmente un produttore e solo dopo un MC; e se in Breaking Atoms questa spartizione gerarchica era apparsa meno rigida o comunque meno significativa, nel suo LP essa si fa viva in tutta la sua forza. Intendiamoci: chi sostiene che lui come MC sia uno scarsone irrecuperabile ha evidentemente qualche difetto ai timpani, perchè se c'è una cosa che non si può dire di lui è che non abbia una tecnica perlomeno pulita ed una bella voce. Due fattori, questi, che lo aiutano in molti casi a far scivolare in secondo piano alcune sue lacune tra cui l'incapacità di riuscire a strutturare un testo secondo una logica che sia coerente. Difatti, delle sedici canzoni qui presenti direi che la stragrande maggioranza -almeno 12 o 13- vaghino contenutisticamente nei meandri del metarap, e se questo sulla carta funziona sempr,e bisogna però aggiungere che nella pratica si deve essere dotati di una buona inventiva. E qui, insomma, non è che ve ne sia molta: si, certo, le rime ci sono e le metafore pure, ma anche per gli standard dell'epoca queste suonano perlopiù datate e perciò anche un benevolo come il sottoscritto può giungere alla decima o undicesima canzone con un retrogusto d'insoddisfazione. Per giunta, quand'anche il Nostro si discosta da questa forma di scrittura, solo raramente centra il bersaglio (That Bullshit) mentre più spesso fa sembrare le sue opere passate, tipo Watch Roger Do His Thing, degli inarrivabili capolavori di scrittura e tecnica: Havin' Fun e soprattutto Dancin' Girl sono i due punti indubbiamente più bassi del LP e non ho remore nel dire che avrebbero dovute essere cassate prima ancora che nel '95 già nella mente stessa di Extra P.
Aggiungiamo a questo la sua davvero patologica incapacità di scrivere ritornelli, che sovente si riducono a nient'altro che la ripetizione del titolo, ed ecco che si resta con l'impressione che forse qualche ospite aggiuntivo rispetto ai soli Nas e Neek Tha Exotic (quest'ultimo peraltro non accreditato in Spacey) non avrebbe potuto che far bene. In definitiva, quindi, direi che pur non essendo le sue rappate offensive, e magari in alcuni casi risultando perlomeno piacevoli (Ijuswannachill, That Bullshit, Hungry o Amaman), il versante lirico non sia esattamente il punto forte dell'opera.
No, a far guadagnare punti su punti a The LP sono ovviamente i beat. Innanzitutto perchè sono la palese dimostrazione di come si possa campionare dal jazz e dalla fusion senza per forza scadere nella musica da ascensore o in robe paralounge destinate ad annoiare dopo tre minuti; The LP è in questo decisamente simile a Low End Theory, perchè pur depredando i cataloghi della Blue Note e della Impulse, picchia su casse e rullanti in maniera quasi sempre impeccabile. Cannonball Adderley, per esempio, viene campionato in That Bullshit e le ventate di hardcore che emanano le batterie martellanti ed i brevissimi campioni, peraltro meravigliosamente sovrapposti ed intrecciati, rendono incredibile pensare che la fonte possa essere l'autore di Somethin' Else. Oppure, per esempio, Hubert Laws fa la sua porca figura nelle eccezionali One Plus One e Spacey e, nuovamente, pur essendo più riconoscibile la matrice moderna del suono risulta ammirabile il modo in cui Large Pro è riuscito ad reinventare delle sue composizioni. Difatti, fatta salva una pausa qualitativa verso l'inizio della seconda metà del disco -Dancin' Girl, Verbs e Havin' Fun mi sembrano tirate via alla bell'e meglio- un altro aspetto della bravura del Nostro al campionatore consiste nel saper ricreare diversi tipi di atmosfere pur attingendo fondamentalmente ad un unico pozzo d'ispirazione. Abbiamo ad esempio canzoni più leggere ed orecchiabili, come Ijuswannachill, Funky 2 Listen 2 o la superba Amaman (quel campione di tromba lascia senza fiato, ascoltatelo e sappiatemi dire) che vanno ad associarsi senza alcun tipo di problema ad altre più cupe o melancoliche come Hungry, One Plus One e Queens Lounge; infine ve ne sono alcune che si collocano a metà tra queste, fra cui la stupenda Big Willie (per me incisa però ben dopo il '95, così come anche Bowne, vista la differenza nella profondità della voce e nel secondo caso nel beat più moderno), Hard o That Bullshit. La varietà del sound è dunque ammirabile a prescindere dal contesto, ed essa, associata alla qualità intrinseca dei beat è il vero punto di forza di quest'opera.
Insomma, le giuste aspettative -cioè il poter godere di strumentali fatte coi controcoglioni- vengono secondo me ampiamente soddisfatte, presentando così un bel spaccato di un'epoca e soprattutto dell'evoluzione di Large Pro. Che poi lui non sia questo fenomeno al microfono è secondo me perdonabile e, dopotutto, fatte salve le due eccezioni già citate in precedenza e diversi ritornelli sull'ignobile andante, le sue lacune di scrittore passano per la maggior parte in secondo piano e alla fine dei conti ci si ritrova in mano un prodotto capace di lasciarsi ascoltare in ripetizione più e più volte. Certamente sarebbe stato meglio scremare qualcosina fin dall'inizio, ma essendo The LP oramai quasi una testimonianza storica prima che un album, forse una simile mossa avrebbe potuto risultare filologicamente scorretta. Volendo quindi esprimere un giudizio definitivo, reputo che The LP non sarebbe stato un classico nemmeno all'epoca della pubblicazione prevista, ma quantomeno avrebbe riscosso un discreto successo sia di pubblico che di critica. Tre e mezzo mi parrebbe quindi una valutazione corretta secondo i criteri dell'epoca, ma se si vuole includere nella valutazione anche la revisione fatta per questa edizione -e mi riferisco soprattutto all'aggiunta di canzoni molto belle come Queens Lounge, Amaman o Big Willie- penso che aggiungergli un mezzo zainetto non sia un crimine.



VIDEO: IJUSWANNACHILL

10 commenti:

MAK ha detto...

Io ho un altra versione di questo disco, solo 12 tracce e artwork diverso. Mi sa che è un repackaging di quello smazzato in pre-order con 1st Class... E' comunque etichettato Geffen.

reiser ha detto...

O forse è un bootleg uscito molto prima... ha la copertina tipo Guerre Stellari ma pacco ed è in vinile, vero? Controlla su discogs, secondo me è parecchio raro

reiser ha detto...

Aggiungo ovviamente che DjMP avrà come minimo i DAT originali con su le briciole del toast che Large Pro mangiò in una session del settembre '95
In quintupla copia.

Anonymous ha detto...

"Aggiungo ovviamente che DjMP avrà come minimo i DAT originali con su le briciole del toast che Large Pro mangiò in una session del settembre '95
In quintupla copia" come fai a saperlo?li tengo in cassaforte e non li ho mai fatti vedere a nessuno :)
cazzate a parte condivido la recensione, due sole cose che mi son chiesto:
1. perche' ha messo il beat di woh haa prima di mad scientist?
2. perche' ripete la stessa strofa in mad scientist?

speriamo che un giorno esca l'album che aveva fatto prima che andasse via dai main source "the lost science"..le tre tracce che sono uscite fan paura (e lui non si sa perche' le ha rinnegate, quando invece sono molto meglio di certe boiate che ha fatto uscire sia in 1st class che nell'ultimo)

djmp45

Anonymous ha detto...

Una domanda diretta sia a te che a mak visto che siete tutti e due abituè di amazon...scusa ma mi spieghi un pò in generale la procedura cioè mi devo iscrivere e poi come posso pagare solo con paypal o anche con altri metodi?poi ho visto che oltre al prezzo pieno c'è accanto un prezzo più vantaggioso e c'è scritto "nuovi e occasioni" cioè come funziona te lo vendono gli utenti?ci si può fidare etc.? e inoltre fra quelli che spediscono in italia qual'è il più vantaggioso quello uk,frances o tedesco?

Royalez aka ciccuz

Anonymous ha detto...

Grazie mille mak

royale

reiser ha detto...

"Il mio consiglio comunque è di acquistare dai SELLER su Amazon.COM comunque, perchè col cambio dollaro/euro spendi meno che con le sterle"

In teoria sì; io però ho avuto il problema che in mille casi su milleuno mi dicono che non possono consegnare alcunché all'indirizzo da me specificato. E capirei se fosse via Gramsci 24/b scala di destra a Casalecchio di Reno, ma piazza Cadorna a Milano?
Com'è 'sta storia?

reiser ha detto...

Ah no, boh... mi sembra bizzarro, hai già gughelato come dio comanda? Mi pare di ricordare che comunque vi fossero svariati link diretti ai vari volumi

Comunque ho guardato ma non le ho, sarcazzo dove le ho messe

MAK ha detto...

In teoria sì; io però ho avuto il problema che in mille casi su milleuno mi dicono che non possono consegnare alcunché all'indirizzo da me specificato. E capirei se fosse via Gramsci 24/b scala di destra a Casalecchio di Reno, ma piazza Cadorna a Milano?
Com'è 'sta storia?


Sì, non tutti i seller spediscono fuori dagli U.S. e alcuni sì in Europa ma non in Italia. Il motivo non si sa. Non sono comunque tantissimi, e alla fine io prendo i cd dai soliti 5-6 seller che nel tempo ho bollato come preferiti per l'ottimo servizio.

alvi_86 ha detto...

Regaz acquistate su www.hhv.de(inglese o tedesco) ha un tot di vinili e Cd megapesi pagamento con paypal (che consiglio a tutti,in quanto sicuro e si possono associare sia postepay ke carta di credito)spedizione in 2 settimane con Ups......io ho comprato un cifro di vinili originali Us tipo Capital Punishment,Illmatic,The Infamous,Don Cartagena.....Bella

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