EVIDENCE - THE WEATHERMAN LP (ABB Records, 2007)

mercoledì 17 marzo 2010

Come anticipato nei commenti di ieri, dato che ultimamente il nome di Evidence e del suo Weatherman LP sta venendo menzionato con una certa regolarità, mi pare d'uopo procedere con una regolare recensione che ne evidenzi i pregi ed i difetti. A scanso d'equivoci, vi anticipo che non ho mai reputato Ev un MC particolarmente brillante nella metrica, e nemmeno l'ho mai considerato dotato di una penna particolarmente valida; tutte le conclusioni alle quali giungo nel corso della recensione partono dunque da questo mio (pre)giudizio.
Ora, la prima di queste conclusioni è che Michael Perretta -questo il nome di battesimo del Nostro- per questo suo debutto da solista ha intrapreso una strada molto chiara che consiste nella rifinitura del suo stile, nalla pulizia della sua tecnica ed in un approccio talvolta più intimo della sua scrittura; una scelta di per sè apprezzabile, anche se per poterla attuare ha dovuto trascurare un po' il campionatore, che però è andato a finire nelle sapienti mani di Jake One, Alchemist e Sid Roams. Sia come sia, se l'obiettivo era crescere come rapper senza perdere la qualità nei beat, questo è stato raggiunto in pieno: rispetto al passato egli è migliorato molto -anche come carisma- ed è impossibile negare che sia dotato di una personalità assolutamente unica, mentre le basi picchiano come e più che in passato, proseguendo oltretutto sulla strada (da me tanto apprezzata) intrapresa a partire da Neighborhood Watch.
Canzoni come Mr. Slow Flow, Down In New York City, Chase The Clouds Away, Born In LA o Hot & Cold dimostrano che Weatherman LP non è un album dei Dilated a scartamento ridotto e che, anzi, rispetto a certe loro opere più recenti (20/20) è la miglior valvola di sfogo per un MC a cui forse la formula del trio cominciava a stare un po' stretta. Dico ciò perchè al di là di una certa ripetitività dovuta alla continua reiterazione della sua figaggine, Ev ha qui un po' di spazio per spingersi oltre ai cliché del caso ed uscirsene con tracce un po' più concettuali, in cui lo spazio per costruire atmosfere ed attirare l'attenzione dell'ascoltatore diventa più ampio. E se questo non sempre viene sfruttato al massimo, con pezzi come Chase The Clouds Away che dimostrano che egli è ancora ben lontano dal saper dipingere immagini con le parole come saprebbe fare un Nas (o anche un Fashawn, per fare un esempio meno intimorente), è anche vero che i pezzi più autobiografici stupiscono: l'inizialmente prevedibile A Moment In Time si rivela essere un gioiellino di narrativa, ma soprattutto è la dedica alla madre (morta) intitolata I Still Love You che fa capire quanto potenziale sia ancora nascosto nella zucca di Perretta. Un potenziale di narrativa che aspetto di veder espresso nel prossimo lavoro, ma che per ora mi faccio bastare anche in virtù dei miglioramenti tecnici così evidenti non solo nel singolone Mr. Slow Flow (in cui giustamente viene omaggiato l'originale, cioè PMD, peraltro presente nel remix), ma soprattutto nelle collabo.
Collabo che meritano una nota a parte, in quanto generalmente ben scelte e caratterizzate da ottime performance degli ospiti. Tolti infatti gli irrecuperabili Big Pooh, Joe Scudda e Mad Child, i pezzi con Planet Asia (sempre eccelso, ma ahimé solo nei dischi altrui), Slug, e soprattutto Chace Infinite e Sick Jacken, rientrano tutti tra i momenti più alti di Weatherman. Voci diverse e flow diversi difatti sono un toccasana per un album così lungo in cui a fare da padrone è qualcuno comunque non caratterizzato dallo stile più eccitante di questa terra, ed evidentemente Ev questo lo ha capito molto bene invitando gente più che degna. Persino Alchemist non fa la solita figura da cioccolataio, vi lascio immaginare.
Purtroppo, però, mi chiedo come mai abbia compreso benissimo il fattore «noia della madonna» solamente sotto questo aspetto; o, per meglio dire, mi chiedo come non abbia potuto rendersi conto che 16 pezzi della durata media di 4'10'' sarebbero pesanti per chiunque (o quasi), ma diventano addirittura assassini se prendiamo in considerazione il fatto che musicalmente si assomigliano parecchio. Intendiamoci: non dico nulla sulle basi, che anzi in media sono decisamente ben prodotte e raggiungono spesso vette d'eccellenza -vedi Alchemist con la sua Chase The Clouds Away o Sid Roams e la loro Mr. Slow Flow, solo per citare le due più belle- però la matrice è sempre quella: campione soul -occasionalmente accompagnato o sostituito da synth ottantoni-, charleston quasi del tutto assenti, bpm mai superiori ai 90 e basso coincidente col rullante. Ergo, le differenze sono minime e per quanto siano anche facilmente riscontrabili l'impressione finale è di eccessiva omogeneità; e per quanto preferisca questo tipo di sound alla reiterazione premierana presente sull'album di Blaq Poet (giusto per fare un esempio chiaro), uno arriva al sessantanovesimo minuto di ascolto con un'orchite galoppante.
Per avere un album molto più bello sarebbe secondo me bastato fare due cose: da un lato eliminare i fastidiosissimi skit, accorciare la durata media delle canzoni e scremare almeno quattro pezzi sostanzialmente identici ad altri ma meno belli (Letyourselfgo, Things You Do, Believe In Me, NC To CA), oppure, dall'altro, lasciare tutto così com'è ma suddividerlo in due EP. Ovviamente l'opzione da me preferita è la prima, ma anche la seconda sarebbe andata bene; ed il fatto che Ev in Layover abbia operato una scelta simile, confezionando infatti un EP davvero godibile, mi fa pensare che le mie critiche abbiano qualche fondamento -e comunque, a prescindere da ciò, sono contento che si sia accorto della prolissità.
Ma tornando all'oggetto della discussione, si può dire che Weatherman è un esordio stranamente molto ben fatto se preso in piccole dosi ma afflitto da una specie di «peccato originale» quasi imperdonabile se si pensa all'esperienza decennale di Evidence; ne consegue che, per quanto vi siano tracce eccellenti, per quanto queste siano mille volte più freshe della media dell'underground, e per quanto il Nostro sia dotato di un'originalità fuori dal comune, a conti fatti il disco annoia e questo è forse il difetto più pesante (e paradossale) che possa avere un album altrimenti ben fatto. Discreto ma con margini di miglioramento; se volete un consiglio -sempreché non siate fan accaniti del Nostro- ascoltate sì questo, ma comperate Layover.




VIDEO: CHASE THE CLOUDS AWAY

5 commenti:

FooL ha detto...

Sono stato un coglione a comprare questo disco a scatola chiusa PUNTO..MF Ema sei per caso di Roma? Io mi sono trasferito da poco nella capitale e vorrei delle dritte su qualche negozio di musica dove fare diggin..oltre a Vibra naturalmente dove si trova pure poco materiale.Thx

FooL ha detto...

Grazie MF!Un mio amico che stava a Roma mi ha ha parlato di Vibra dicendomi anche che effettivamente aveva poco.Goody Music lasciamo perdere per quanto riguarda i dischi!Io ho trovato solo un negozio a S Lorenzo dove ho pescato in vinile Big jus Beatnuts e Camp Lo no ristampa a 15 euro!!!!Poi con mio grande rammarico ho constatato la chiusura di Disfunzioni Musicali.Cmq anche io ordino roba su internet ma al piacere di spulciare nei negozi di dischi non posso rinunciare.

FooL ha detto...

E comunque che coglioni anche il WOM di berlino ha chiuso

FooL ha detto...

parli del COVER music che si affaccia sulla piazza dove c'è la torre distrutta sulla kurfunstendam strasse??Ogni volta che vado dai miei parenti a berlino rimango con le pezze al culo dopo essere entrato in quel posto..fornitissimo come era il wom.cmq il negozio a s lorenzo era trasmissioni e li' ho trovato quei vinili di cui ti ho parlato buttati in 2 casse di legno insieme ad altri dischi

FooL ha detto...

In quella zona su varie traverse della Kudam ci stava anni fa' un bel concentramento di negozi di musica, ora rimane solo il Cover Music shop e alcuni negozietti di abbigliamento che vendeno solo pochi mixtape e qualche vinile.Mio zio abita proprio li' vicino e ogni volta che salgo è tappa fissa...mi vergogno pure a dire quanto sono arrivato a spendere li' dentro!!

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