TRIFE DIESEL - BETTER LATE THAN NEVER (Traffic Ent., 2009)

giovedì 24 settembre 2009

Talvolta mi risulta impossibile riuscire ad esprimere fino in fondo il mio giudizio o, più modestamente e correttamente, la mia opinione su un disco, specialmente se questo non possiede qualità tali da poterlo definire un classico a tutti gli effetti. I problemi sorgono insomma quando mi trovo per le mani un concentrato di beat e liriche che, pur nella sua palese imperfezione, inspiegabilmente riesce a competere sullo stesso livello di dischi fatti meglio: nella fattispecie, qualcuno sa suggerirmi un motivo per cui in quest'ultimo periodo mi trovo ad ascoltare Better Late Than Never con la stessa frequenza di quel capolavoro che è Cuban Linx II? È l'aria? Sto rincoglionendo? Oppure può essere che abbiamo tra le mani un gioiellino? Calma.
Cominciamo col dire che l'affiliazione di Trife a Ghostfazza gli è valsa un'iniziale spinta di popolarità ma, alla lunga, gli ha recato ingenti danni in termini di riconoscimento. Vedete, la linea tra l'essere un "protetto di" ed un "portaborse di" è molto sottile, e tanto più cresce lo spazio temporale in cui non si dimostra inequivocabilmente la propria specificità, tanto più ci si trasforma da "interessante promessa" a "insulso weed carrier". Di conseguenza, diventa anche più difficile convincere i pochi interessati rimasti che si vale qualcosa; ecco, la carriera di Trife è una cartina di tornasole per questo teorema.
Egli infatti bazzica dalle parti di Tony Starks fin dal lontano 2001 e, per quanto in realtà sia assorto agli onori della cronaca solamente nel 2004, principalmente grazie alla sua eccezionale strofa in Biscuits, questo è già un considerevole periodo temporale; aggiungiamoci poi che, malgrado ottime prestazioni ovunque si fosse presentato, sembrava che di suo non dovesse uscire più nulla ed ecco che viene incisa nella pietra della storia la seguente massima: non puoi essere una promessa per più di due anni. Tuttavia, è anche vero che in realtà qualche lavoro più completo l'ha anche fatto (gli LP con la Theodore Unit ed il disco "alla romana" con Ghost), ma di solista in questi non c'era nulla e quindi torniamo al punto di partenza. Vi confesso che persino io, che non avevo mai cambiato la mia opinione su di lui, ad un certo punto mi son detto "vabeh un altro balordo" ed avevo smesso d'interessarmi alla sua opera.
È stato solo per omaggio ai suoi trascorsi -ed alle mie passate opinioni- che ho deciso di spendere un po' del mio tempo per ascoltare il suo esordio solista ufficiale e per dargli quindi una chance. Alla fine il titolo Better Late Than Never aveva riscosso in me una certa simpatia e la recensione che lessi su HipHopDx, anche se non confortante, qualche curiosità me l'aveva instillata. Vai di Rapidshare, quindi: al primo ascolto m'era parso insignificante come beat, carino come liriche; al secondo qualcosa avevo trovato ma non tanto da farmi dire "bello"; il terzo, il quarto, il quinto ed il sesto invece ebbero luogo mentre passavo il mocio in casa [no homo, ci passerete anche voi e comunque ora s'è presa la donna delle pulizie] e in quell'altrimenti infausta situazione mi son reso conto che, fanculo, 'sto Better Late Than Never non era mica malaccio. Bene: salto ovviamente gli altri ascolti e giungo direttamente alle conclusioni, ossia la recensione e la valutazione.
Sappiate innanzitutto che in BLTN non troverete particolari estri o sperimentazioni di alcun genere ma solamente del rap fatto nel modo più classico possibile, ovverosia beat quadrati midtempo su cui una persona rappa stando fisso sui 4/4. Ma prima di storcere magari il naso, calcolate che per quanto possa essere difficile trovare nuovi stili e renderli efficaci senza alienare l'ascoltatore, anche buttarsi sul classico non è così facile, essendoci talmente tanta roba in giro che per svettare bisogna raggiungere un grado di raffinatezza fuori dal comune. Per usare una metafora scema delle mie, diciamo che persino dopo più di trecento anni di esperienze, i posti dove si può mangiare un buon risotto a Milano sono pochi (BTW: uno di questi, e dove non si viene derubati, è la Taverna Moriggi. Casomai v'interessasse). Ecco, Trife ha qui cucinato un risotto non eccellente ma gustoso e abbondante. Poco più di un'ora di durata per sedici brani e nessuno skit, featuring mediamente azzeccati (Ghost, ovviamente, ma anche Freeway, Termanology, Royce The 5'9'' e purtroppo qualche amichetto di troppo) ed una enorme iniezione di note autobiografiche che vanno a diluire positivamente un album in cui si può trovare anche dello storytelling, delle riflessioni mai abbastanza ripetute sull'hip hop e chiaramente la tradizionale strìt laif. La versatilità dimostrata nella scelta degli argomenti si riflette per fortuna anche nell'esecuzione materiale del tutto e così, fatte salve un paio di tracce ghettuse secondo me piuttosto generiche, ascoltare quest'album è interessante oltre che piacevole. La sensazione che Trife stia abbaiando salta fuori solo nei pezzi più orientati alla spacconeria di grana grossa, e questo in fondo non dovrebbe stupire nessuno.
Ma vediamo nel dettaglio cosa cuoce in pentola e vediamo se quest'album sa essere, nel suo complesso, un'opera personale oppure la solita robetta da emergente fallito. Prima di tutto affronterei la questione dei pezzi ghettus-generici, e comincio col lamentarmi del fatto che su troppi di questi figurano due personaggi che coi microfoni dovrebbero aver poco a che fare: Kryme Life e Tommy Whispers. Quest'ultimo, in particolare, ha uno "stile" che si pone a metà tra 60 Sec Assassin dei Sunz Of Man e Islord dei Killarmy, quindi non è esattamente bravo; non a caso, quasi ovunque egli appaia, la canzone del caso subisce una tremenda battuta d'arresto. Questo è il caso di Prey VS Predator, in cui si potrebbe anche perdonare un beat generico e delle strofe non proprio ispirate, ma che diventa una cacatiella da cestinare non appena attacca il suddetto Tommaso Sussurri: fiacco, fiacco, fiacco. Idem come sopra per Listen Carefully, analogamente moscietta come beat ma con come "marcia in più" prestazioni imbarazzanti addirittura da parte di entrambi i soggetti. Queste sono senz'ombra di dubbio le tracce peggiori di BLTN e già al primo ascolto appare chiaro che Trife dev'essere molto amico dei due, perchè oltre all'amicizia non c'è motivo per cui questi due dovrebbero trovarsi insieme sulla stessa traccia.
E dico "sulla stessa traccia" perchè, per dinamiche a me del tutto incomprensibili, quando li separi i risultati improvvisamente diventano nettamente migliori: è il caso di Direct From The Ghetto e Stronger Man, due canzoni nient'affatto malvagie dove oltre a delle performance immensamente più dignitose si assiste ad un minimo di direzione concettuale. Certo, continuano ad impallidire di fronte a Trife, ma rispetto agli echi di disgusto provocati in precedenza parrebbe quasi di sognare. Ovviamente, però, avrei lo stesso preferito o più tracce soliste oppure più featuring azzeccati, anche perchè è lì che il protagonista dà il suo meglio: contrariamente alle previsioni, infatti, Ghostface non riesce a stracciare il suo alunno, che anzi, in Respectfully sgancia due strofe eccezionali con giochi di parole ed una lunga alliterazione che a momenti fanno scordare l'esistenza di Tony Starks. Lo stesso avviene in Project Leaders, dove fa letteralmente a pezzi Termanology (uno che tra l'abuso del namedropping e lo stile semisussurrato fa cagare ogni giorno sempre di più), e solamente un ispirato Freeway ci blocca dal pensare che forse sarebbe stata meglio una maggiore lunghezza a disposizione del solo Trife. Già: alla fine della storia l'unico capace di dare la paga a Trife è Royce The 5'9'' -autore di una strofa eccezionale in Powerful Minds- mentre per il resto devo dire che raramente ho visto un esordiente comportarsi così bene.
Ma oltre a queste tracce, la cosa più interessante è la passione che il Nostro sa mettere nei pezzi. Lo storytelling di Blind Man non solo è fatto bene nella prima parte, ma anche l'omaggio che egli fa a Ray Charles, Stevie Wonder ed altri nella seconda risulta sentito; un analogo pathos lo si trova ovviamente nella dedica a mammà, com'è ovvio, ma anche in pezzi meno intimisti come per esempio la FAQ per aspiranti rapper che è Wanna Be A Rapper. Ma non è finita qui: critica sociopolitica la si trova in World Today, ed il risultato è ammirevole specie se si considera che lui non è esattamente specializzato in questo genere di cose, così come ammirevole è l'autocritica e lo scambio di vedute tra lui e tale Slash (una MC, contrariamente a quanto farebbe pensare il nome); siamo lontani mille miglia dal machismo tipico del genere, e trovo che per uno come sembra essere Trife mettersi così in gioco meriti un giusto plauso.
Mi rendo ora conto che la recensione sta assumendo le dimensioni d'una enciclica papale, per cui la smetto con 'aspetto lirico, del quale posso dirmi più che soddisfatto, e vado ad occuparmi dei beat. Questi sono curati da gente a me completamente sconosciuta, come DJ Snips, Lee Bannon, Noize Thievery... boh, non ho punti di pragaone con eventuali opere, perciò mi limiterò allo stretto essenziale. La parte del leone la fa tale Blunt, che con cinque produzioni da lui curate è indubbiamente il beatmaker prominente dell'album; fortemente influenzato dal soul, le sue opere riflettono quest'ispirazioni e anche se la formula appare ormai un po' abusata egli riesce lo stesso ad esibire pregevoli tappeti musicali come ad esempio Blind Man (ottimo il loop di piano), Project Leaders e Direct From The Ghetto. Le sue atmosfere ci trasportano direttamente nella New York di Superfly, ma fortunatamente questo taglio vintage viene alleggerito da altri contribuenti come appunto Snips, decisamente più orientato al pestone e autore fra l'altro dell'ottima We Get It In, oppure Animal House, autori della suggestiva Stronger Man ed invece assai influenzati dal miglior Kanye West (vedi ad esempio la struttura delle batterie). Questi pezzi sopraelencati non sono gli unici degni d'una menzione, ma per farla breve, ad eccezione di due colpi andati a vuoto -fortunatamente le canzoni con su quei due mentecatti, così perlomeno la merda si concentra in due latrine anzichè venir sparsa per tutto l'accampamento- il resto di Better Late Than Never è assai ben prodotto. Non si può forse parlare di originalità, ma è fuor di discussione che oscilliamo piacevolmente tra atmosfere ruvide e l'eleganza di alcuni tocchi, con un risultato finale ch reputo ben più che semplicemente soddifacente.
Alla luce di queste considerazioni vi esorto quindi a non commettere l'errore di bollare Trife come una merdina, perchè il ragazzo si è sforzato sotto ogni punto di vista ed il risultato è davvero molto, molto buono. Contrariamente a Termanology, che nel suo album ha tradito praticamente tutte le aspettative, e contrariamente a Saigon, che ha fatto perdere la pazienza pure ad un monaco benedettino, il Nostro ha compreso perfettamente che se voleva tornare ad essere "il" nome da tenere d'occhio doveva pubblicare qualcosa di superiore alla bontà. E così ha fatto, ed ora spetta solo a voi dargli questa chance - come già detto, l'unica sua sfortuna è la quasi concomitanza con Rae ma, vi garantisco, non è che arranchi di molto dietro all'opera dello Chef.



15 commenti:

Anonymous ha detto...

non vedo l'ora che esca il cd di masta killa,cmq per quanto come collettivo il wu possa sembrare 6 metri sotto terra i suoi membri e i suoi affiliati cacciano sempre un ottimo rap...vogliamo un album da inspectah deck!!!

Anonymous ha detto...

Inspectah da solo non ha mai brillato. Tra gli album Wu in programma, Ghostface ("Ghostdeini Wizard Of Poetry In Emerald City" uscirà a breve) secondo me rischia di essere il più deludente, anche perché lo Chef e Trife c'hanno dato dentro parecchio.

BRA
www.rapmaniacz.com

Fugu ha detto...

Bella recensione, niente da aggiungere o da ridire, i 4 zainetti non so se li metterei, ma secondo me il voto finale è una pura formalità e lascia il tempo che trova, fatto sta che il disco è una bella mazzata, anche a me è piaciuto molto, inoltre, una domanda un po' alla cazzo, ma sbaglio o non se lo sta cagando nessuno in giro ?... se è così, è un vero peccato

Anonymous ha detto...

"vabò era sottinteso che intendevo un cd che spaccava(finalmente)"...
naturalmente intendevo:un cd di inspectah deck che spacca...
scusate se sono così scoppiato...
BAUAU

Anonymous ha detto...

FCK SQUAD..ho appena finito di gustare per la prima volta questo cd di trife..bèh weramente bello..sfonda pesante..heavymachineguns!!!!!!...cmq reiser a me non wa il link per cuban linx 2..non credo sia un problema dipenda dal computer in quanto mi appare la pagina DI UPLOAD e dice k il link è stato rimosso...???...

Anonymous ha detto...

FCK SQUAD..comunque reiser per full scale puoi benissimo mettere 2001..la maggior parte dei link hip hop su cui ho visto lo datano 2001

reiser ha detto...

OK ti fa cagare e va bene, ci mancherebbe.
Ma i voti tengono conto del contesto, al di fuori di un minimo di coerenza di metri di giudizio questi non hanno un valore assoluto.
Altrimenti scusami ma chiunque non rappi identico a Kool G Rap con le produzioni di Sir Jinx dovrebbe venire cassato.

Perdio, non è che perchè, che cazzo ne so, un album dei Flaming Lips del 2002 prende lo stesso voto di Sticky Fingers degli Stones che li rende ugualmente rilevanti o di maggior valore.

Big L ha il suo posto nella storia, tranquillizzati, semplicemente ha avuto la "sfortuna" di esordire in un periodo in cui la media era mooolto più alta e di soffrire di alcune produzioni che rispetto a Word Life o Stunts Blunts & Hip Hop erano deludenti.

Antonio ha detto...

E poi siamo sicuri che Big L, al di là di tutto, non sia un pelino sopravvalutato?

Per dire, nella mia Top 10 di sempre non c'entra ma neanche di striscio...

Anonymous ha detto...

capisco il tuo discorso e ci sta , cioe' tu dici per il 2009 questo e' un album della madonna.
il problema sara' mio che non riesco ad ascoltare rap uscito dopo il 1997 perche' ci sono degli elementi nelle produzioni che non mi piaciono proprio(beat non campionati, chipmunk samples, mc che rappano sopra un vocal sample, autotune, beat fatti di clap, samples troppo choppati che perdono il groove, suono troppo pulito,ecc...)
non so, non mi sembra che sti beat di big l siano poi cosi' male...sono un po' piu' cupi rispetto al resto delle produzioni d.i.t.c, ma come livello di mc sicuramente era a un livello piu' alto rispetto alla media del tempo:
se lo mettevi a fare una battle con prodigy per esempio, secondo me se lo mangiava.
io lo presi nel 94 e al momento non mi sembrava cosi' "sfigato" come produzioni rispetto a quello che c'era in giro

Anonymous ha detto...

anto' vatti ad ascoltare ebonics!!

MF Ema ha detto...

Ah! Questo me l'ero perso...Rimedio.

reiser ha detto...

"e' una cosa dovuta al fatto che il rap e' diventato molto piu' mainstream rispetto a 12-14 anni fa."

Sì, non c'è dubbio. Francamente non me ne frega un cazzo di passare come hater o quel che l'è, ma sta di fatto che io tifo crisi. Che le vendite tornino ad essere quelle dei primi anni '90 e che la carenza di dindi scremi un minimo ciò che il pubblico non ha saputo fare in questi anni

Anonymous ha detto...

Nel dire che sì, è vero, aggiungo però che ciò era vero anche nel '96, '97, '98...e, seppure in misura minore, credo sia vero tutt'oggi. Se così non fosse avrei smesso di ascoltare Hip-Hop una decina di anni or sono.
Faccio dei nomi (de gustibus, è chiaro, ma mi stupirei a veder priovere critiche e anatemi): Aesop Rock, Blackalicious, Company Flow, Cunninlynguists, i primi Dilated Peoples, Goodie Mob (i primi, anche qui), J-Live, Jigmastas e mi fermo prima della K. La loro musica, a mio avviso, non ha nulla da invidiare a quella di 5, 6 o più anni prima, semplicemente l'Hip-Hop ha mutato forma e se in alcuni casi ha perso molto, in altri ha guadagnato qualcosa.

Bra mi ha tolto le parole di bocca,non intendo dire che il rap contemporaneo sia migliore di quello della golden age e non paragonerei nemmeno lontanamente il cd di trife per intero a qualunque 12" di big l ma odio le affermazioni stile "rakim è morto nel 91" oppure "krs dopo return of boom bap non ha combinato niente"oppure nel tuo caso "non si può ascoltae il rap dal 97 in poi" ;bendati,scegli qualunque cd della rawkus a caso,mettilo nello stereo e poi ne riparliamo...

RARASHIXXX

MF Ema ha detto...

Bomba st'album!!!!

Top10

Antonio ha detto...

minchia quanto ho scritto. Scusa per lo sfracassamento di coglioni, DJ MP45.

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