SUNZ OF MAN - THE LAST SHALL BE FIRST (Red Ant Ent., 1998)

giovedì 18 marzo 2010

Coloro che hanno cominciato ad interessarsi al hip hop dopo il '99 non potranno capire -per loro fortuna- ma c'è stato un periodo in cui chiunque tra i 15 ed i 25 anni smaniava per qualsiasi puttanata che recasse da qualche parte il logo del Wu-Tang: dischi, portachiavi, calze, tazze da cesso -tutto. In particolare, i soggetti più impressionabili e fessi come lo ero io erano propensi a spendere cifre esorbitanti in CD senza prima appurarne la qualità; e se questo da un lato li ha aiutati ad imparare il valore del denaro, dall'altro ha lasciato loro in eredità una serie di cazzatone macroscopiche dal dubbio valore.
Il primo disco ufficiale dei Sunz Of Man a stento non rientra tra queste cazzatone, ma solo per un soffio; e difatti, conoscendolo bene ma non trovandoci un granché di degno, la mia voglia di recensirlo sta a zero. Ogni promessa è debito, però, e allora quantomeno vediamo di farla breve: uscito nell'estate del '98 pochi mesi dopo il solista di Killah Priest (una mossa che nei testi di marketing rientra alla voce «WTF?») e anticipato dal singolone Shining Star, The Last Shall Be First è stato forse il flop esiziale per la combriccola degli affiliati al Wu. Le aspettative erano infatti talmente alte che, quando i fan si sono trovati in mano una robetta al cui confronto qualsiasi peto dei Killarmy svetta, la delusione è stata tale che da lì in poi praticamente tutti i side projects del gruppo di Staten Island hanno toppato clamorosamente (anche perchè, salvo un par di eccezioni e contrariamente ai vari Pillage o Heavy Mental, si trattava di complete schifezze).
E si capisce bene il perchè. Vedete, su diciassette pezzi direi che quelli davvero belli sono due, quelli buoni quattro, ed il resto si colloca su una linea sinusoidale dove le ordinate positive variano tra il "accettabile" ed il "vabbè pazienza", mentre quelle negative stanno tra il "faccio finta di niente" ed il "incircolabile". E ciò non tanto per via del emceeing, che ad eccezione del tremendo 60 Sec. Assassin si mantiene su buoni livelli, quanto per i beat: i più sembrano difatti scopiazzature delle cattive idee di RZA, prive di qualsivoglia intuizione melodica o perizia tecnica. Sembrano, in poche parole, un ibrido tra gli stereotipi del sound di Staten Island e le relative caricature, con risultati che si concretizzano nelle ignobili Can I See You, The Grandz (che pure usa lo stesso campione di Recognize & Realize Pt. I) e nella cacofonica Inmates To The Fire. E se la colpa di questi scempi va data perlopiù a True Master ed un RZA già scoppiato -Supreme e 4th Disciple qualcosa di buono lo tirano fuori- bisogna aggiungere che in moltissimi casi un pezzo di per sè non brillante viene definitivamente assassinato da ritornelli di una bruttezza sesquipedale, in cui la tendenza pare essere quella di ripetere fino al rincoglionimento il titolo della canzone o lasciarsi andare a cori urlati o lamentosi (vedi ad esempio Not Promised Tomorrow o The Grandz). Insomma, siamo ben lontani dai buoni livelli di Fear Love And War e Heavy Mental e, col senno di poi, in TLSBF si possono cogliere (a partire dall'orrido singolo prodotto da Wyclef) i primi segni della sventura che da lì in poi s'abbatterà sulle vendite e sulla fama del Wu-Tang.
Epperò, va detto, assieme alle premonizioni negative vi sono alcuni echi della bontà che aveva contraddistinto il suddetto Wu fino a quel punto. Nella fattispecie si tratta di Natural High e The Plan, ossia le uniche due canzoni davvero belle e che meritano di essere ricordate anche da chi non è mai stato un grande fan dei Sunz Of Man. La prima è costruita su un irresistibile campione di tromba (di Al Green, secondo alcuni, ma a me non risulta) e su una linea di basso eccezionale su cui gli MC hanno tutto lo spazio di cui necessitano per lasciarsi andare al misticismo cazzaro che caratterizza i loro testi. In particolare, è il sottovalutato Prodigal Sunn a brillare, con un attacco di strofa fantastico: "A young king at the age of 15, caught up in things/ The golden scorpio sportin' material diamond rings/ Physical, historical, mystical, shinin' crystal-like/ Stackin, packin pistols, FA and they brought the crystal meth". Ascoltatela e ditemi se il fatto che tutto ciò non significhi pressoché nulla non diventi pressoché irrilevante.
L'altro gran pezzo, invece, è la magnifica The Plan: stavolta il sample è di Ann Peebles (la stupenda I'm Gonna Tear Your Playhouse Down, che scoprii propprio grazie a questo pezzo) e praticamente consiste in un loopaggio puro e semplice di alcune misure dell'originale. Non un grande lavoro dal punto di vista del beatmaking più puro, forse, ma a giudicare dai risultati ugualmente degno di plauso. Peccato solo per il mostruoso bridge di 60 Sec. Assassin, che sta ai Sunz Of Men come Islord sta ai Killarmy, e che a momenti rischia di mandare a ramengo una canzone altrimenti godibilissima.
Meno eccitanti ma comunque apprezzabili sono poi Cold ed il suo mood minimalista, l'epicheggiante Flaming Swords, Illusions ed infine -undici tracce dopo- Next Up, che a momenti si salva solo grazie al semplice beat e ad un featuring di Method Man particolarmente ben riuscito. Per il resto, come vi dicevo, meglio far finta di nulla. Il che è un peccato, perchè dal punto di vista del solo emceeing i Sunz Of Man sono sicuramente tra i più dotati del nutrito parco dei weed carrier; Killah Priest lo conosciamo e non c'è bisogno di aggiungere altro,mentre Prodigal Sunn si fa notare per la metrica serrata e la maggior linearità delle descrizioni, ed infine Hell Razah risulta essere quello più ghettuso fra tutti ma comunque favorito da una bella voce ed una presenza al microfono di tutto rispetto. E così come dell'altro scemo non voglio nemmeno parlarne, nemmeno mi pare il caso di snocciolare uno per uno i temi affrontati dai nostri Eroi: si tratta come al solito di un amalgama di misticismo da baraccone, oscuri riferimenti al movimento/religione della Nation Of 5%, un po' di street rap e ammiccamenti di vario genere all'hip hop. Solita roba, insomma, ma che a me non stanca mai.
Insomma, cosa posso aggiungere ora che non abbia già detto? Il disco pare essere fuori stampa e, fatte salve due o tre canzoni, non mi sembra una gran perdita per la storia del rap. Se proprio doveste morire dalla voglia di possederlo io vi sconsiglio di spenderci più di una decina di yuri, e comunque ascoltatelo per bene prima di prendere una qualsiasi decisione. Tre zainetti di cui mezzo praticamente ragalato.




VIDEO: THE PLAN

9 commenti:

Anonymous ha detto...

LOL@"misticismo cazzaro"....e' sempre un piacere leggere queste recensioni.
gli unici weedcarriers dei wu che meritano sono i royal fam (per il priomo singolo) e i DSA (per i 2 singoli che han fatto) IMHO.


djmp45

Anonymous ha detto...

king just meritava da quanto mi ricordo (massimo 3 e mezzo), ce l'avevo ma l'ho anche venduto mi sa...warrior's drum rimane un classico...so che pero' non era affiliato wu

djmp45

Gallone2000 ha detto...

Io invece avrei come richiesta una bella recensione sul disco dei Gravediggaz.L'ho postato qui perchè comunque c'è di mezzo RZA...

FooL ha detto...

'6 Feet Deep' magari...

reiser ha detto...

@Riccardo: beh, gusti... io l'ho trovato fiacco fin dal primo giorno. Mai piaciuto.
Gli preferisco quello dei Wu Syndicate, per dire, che ti consiglio di ascoltare. Piccolo sample: http://www.youtube.com/watch?v=mKhL7TfuPwk

FooL ha detto...

La scena tedesca la conosco abbastanza bene,dei Massive Tone ho anche un singolo con Thirstin Howl e di Azad con i Group Home e il suo album 'leben' ha dei beat tiratissimi..comunque Samy Deluxe e Kool Savas sono il top!

FooL ha detto...

Restando in tema ti consiglio, se non lo conosci, l'album di DJ Desue 'Art Of War' con rapper americani e tedeschi su sue produzioni

Marty aka Martin McFly ha detto...

DJ mp45 il viaggio a Zurigo a vedere Meth nel 94/95 te lo sei scordato? King Just a manetta nella Y10 per 4 ore. YO YO YO!

Anonymous ha detto...

^^^non mi ricordo , anche perche'mi sa che non ero sulla tua macchina ma ero col gros che al ritorno mi ha sparato 3 ore di qualche gruppo metal

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